Le Emozioni ai tempi del Covid 19

Il Covid 19, un “nemico invisibile”, è arrivato cambiando in modo significativo le nostre vite.

All’inzio le notizie provenienti dalla Cina ci sono sembrate non riguardarci direttamente, la minaccia del virus era troppo lontana! Poi la notizia del primo contagiato in italia e dopo tre giorni è scattata l’emergenza. Ci siamo sentiti esposti al pericolo!!

La prima reazione è stata di incredulità, “non è vero, stanno esagerando, è una semplice influenza, ecc” . Nei primi giorni negare l’esistenza della Pandemia da Covid 19 è stata la reazione più diffusa: “come è possibile credere che sta capitando proprio a noi? Come è possibile che non ci siano soluzioni per risolvere questa difficoltà?”

Ed ecco che il Covid ci ha fatto sentire vulnerabili, esposti ad una minaccia che è difficile combattere. Per affrontarlo, non ci sono terapie mediche, non ci sono vaccini, rimane l’ isolamento!

Ci è stato spiegato dal governo ispirato dalla comunità scientifica, che per proteggere noi e i nostri cari l’unica strategia per combattere il virus era smettere di fare molte cose come incontrare familiari ed amici, viaggiare, andare al lavoro, avere una vita sociale, fare una semplice passeggiata. Le nostre vite frenetiche, ricche di impegni ed incontri sono state congelate.

La deprivazione del contatto e dell’incontro fisico con l’Altro, l’isolamento sconvolgente al quale all’improvviso siamo stati “costretti” per lungo tempo ha significato per molti un vissuto di impotenza e sopraffazione che ha generato depressione.

Tutto è avvenuto in modo molto veloce, da un giorno all’altro siamo stati costretti a mettere in pausa le nostre vite cercando di adattarci a questa situazione di emergenza e adottando comportamenti nuovi, come il distanziamento sociale. Le restrizioni e le disposizioni del governo erano prove concrete che il pericolo era serio: dovevamo rimanere a casa!!

Un fattore protettivo per molti che ha permesso di attenuare il senso di sopraffazione ed isolamento è stata la tecnologia che ci ha permesso di rimanere in connessione con amici, parenti, affetti, colleghi. Con Whatsapp, Messenger, Zoom, Skype abbiamo continuato a comunicare, a sentire che non eravamo soli e completamente isolati, abbiamo lavorato e fatto viedo party.

Le reazioni psicologiche hanno avuto fasi diverse e nel prossimo periodo ce ne saranno altre che non possiamo immaginare perché non abbiamo altre esperienze simili a cui poter fare riferimento. Naturalmente le persone elaboreranno quello che sta accadendo in modo diverso come diverse sono le emozioni legate al Covid.

  • Paura di essere infettati è una delle emozioni più diffuse ed è una paura adattiva e normale. È funzionale al fine di incoraggiare le persone a comportarsi in modo da prevenire l’infezione mettendo in atto comportamenti adatti. Probabilmente questa paura ci sarà anche dopo che il rischio sarà finito, poiché l’attivazione della paura e la percezione di minaccia continuano per un lungo periodo di tempo.

  • Rabbia emozione collegata alla paura di essere infettati da qualcuno, ma anche la rabbia generata dalle restrizioni e dalla mancanza di libertà di fare attività che sono solitamente importanti per le persone. Quest’ultima è una rabbia “particolare” perché non c’è nessuno da poter incolpare per ciò che sta accadendo.

  • Panico e Minaccia emozioni che si generano dalla percezione di essere completamente in balia del virus nonostante si stia facendo tutto ciò che è possibile fare..Il numero di decessi e di persone positive al covid non si arresta nonostante le restrizioni adottate. Quotidianamente siamo esposti a numeri che indicano che il rischio continua ad esistere e che il virsu sta raggiungendo tutti i paesi

  • Sofferenza è l’emozione di chi si è ammalato e si trova in uno stato di bisogno nessuno senza che nessuno possa supportarli perché le altre persone devono stare lontane da loro ad eccezione del personale sanitari. Le persone contagiate si sentono respinte ed isolate.

  • Colpa è l’emozione frequente nelle persone che contagiato altri che potrebbero essere gravemente malati.

  • Rifiuto è l’emozioni legata alle nuove regole sociali e codici che abbiamo dovuto adottare nei nostri comportamenti sociali: non stringere la mano, stare a un metro di distanza dagli altri, non avvicinarsi alle persone per parlare. In molti , la prima reazione è stata di non sentirsi importanti per l’altro e respinti.

  • Depressione legata alla deprivazione che stanno vivendo a causa dell’isolamento. Molti possono iniziare a sentire sempre più la mancanza di contatti, relazioni, attività significative da cui traevano gioia e valore alla loro vita. Questo può portare alcune persone alla depressione, a causa della deprivazione che stanno attraversando per l’isolamento.

  • Minaccia: sentiamo quotidianamente la minaccia che continua ad aumentare e diffondersi. Siamo esposti a numeri che indicano che il rischio non sta diminuendo e che la pandemia sta raggiungendo tutti i paesi. Ogni giorno e costantemente vediamo questi numeri aggiornarsi.

  • Impotenza collegata alla consapevolezza che la sicurezza di ciascuno dipende dai comportamenti degli altri. Se gli altri non seguono le regole si percepisce impotenza e rabbia perché si può far nulla per cambiare i comportamenti altrui. L’impotenza si genera anche dalla mancanza di possibilità di pianificare e realizzare progetti in un momento di emergenza

Tutte queste emozioni sono assolutamente normali e legittime, ma avranno un effetto notevole soprattutto sulle persone con importanti fattori di rischio psicologico.